10 aprile 2016
Cubo Teatro
Via Pallavicino, 35 - Torino


D'AMORE E ALTRE RIVOLTE
scusami cara ma devo salvare il mondo

uno spettacolo dei Mercanti di storie

Massimiliano Loizzi e Giovanni Melucci


di Alan Mauro Vai

D'AMORE E D'ALTRE RIVOLTE: uno scatenato Loizzi a Torino
Al Cubo Teatro l'autore, attore e cantante del Terzo Segreto di Satira

Massimiliano Loizzi è conosciuto al grande pubblico soprattutto come autore e attore dei Il Terzo Segreto di Satira, striscia video satirica distribuita da un famoso quotidiano nazionale. Ma l'attore milanese, allievo di Paolo Rossi e Antonio Latella, per citare solo alcuni dei grandi registi con cui ha lavorato nella sua carriera teatrale, è anche il fondatore di una formazione di teatro popolare d'arte e teatro canzone, I Mercanti di storie, con la quale attualmente attraversa il paese, debuttando in prima nazionale con il loro ultimo lavoro: “D'amore e altre rivolte, scusami cara ma devo salvare il mondo”. Domenica 10 aprile lo spettacolo approda anche a Torino, al Cubo Teatro con tutta la carica satirica e veemente di Massimiliano Loizzi e la bravura del musicista Giovanni Melucci.

Il pretesto dello spettacolo è la trovata geniale di Loizzi di mettere in scena il sogno infranto di una carriera: quello di fare la rock star. Visto che il sogno non si è avverato, gli spettatori aiuteranno il Loizzi a realizzarlo. Ammaestra quindi il pubblico, assegnando dei ruoli precisi :le groopies belle e sexy in prima fila con tanto di battute sessiste nei suoi confronti, il fan che vorrebbe essere come il Loizzi stesso, ma non potendo sperare in tale grazia, si vuole suicidare con buona pace del suo idolo, il trascinatore del pubblico che ad ogni pezzo strappa un applauso corale, fino al punk che sbraita e dà di stomaco per finta. Trovata stimolante e assai comica se non fosse che l'attore milanese utilizza un registro espressivo a volte troppo offensivo verso il pubblico, scadendo spesso in clichè da bassa televisione commerciale; va bene la satira e va bene voler imitare il suo maestro Paolo Rossi, ma a volte si esagera ed il gioco si rompe. Dopo la prima mezz'ora di orchestrazione inizia finalmente il concerto che propone canzoni interessanti, testi alcuni molto profondi, altri un poco banali, con un'esecuzione canora che nuovamente strizza troppo l'occhio ai mostri sacri che il Loizzi vorrebbe imitare (Paolo Rossi, Mannarino, ecc...). Solo ogni tanto riusciamo a scorgere l'autenticità espressiva dell'artista Loizzi, un'isola splendida in un oceano di egocentrismo e autoreferenzialità. Nel complesso un bel concerto, in cui i temi impegnati delle canzoni, cozzano con la veemenza offensiva nei riguardi del pubblico. Un artista dalle grandi potenzialità, forse un poco troppo recluso dal suo egocentrismo. Attendiamo la completa maturazione dell'artista per vedere nascere una nuova vera autentica voce del panorama artistico italiano.