Cubo Teatro
Via Pallavicino, 35 - Torino
D'AMORE
E ALTRE RIVOLTE
scusami cara ma devo salvare il mondo
scusami cara ma devo salvare il mondo
uno
spettacolo dei Mercanti di storie
Massimiliano
Loizzi e Giovanni Melucci
di Alan Mauro Vai
D'AMORE
E D'ALTRE RIVOLTE: uno scatenato Loizzi a Torino
Al
Cubo Teatro l'autore, attore e cantante del Terzo Segreto di Satira
Massimiliano
Loizzi è conosciuto al grande pubblico soprattutto come autore e
attore dei Il Terzo Segreto di Satira, striscia video satirica
distribuita da un famoso quotidiano nazionale. Ma l'attore milanese,
allievo di Paolo Rossi e Antonio Latella, per citare solo alcuni dei
grandi registi con cui ha lavorato nella sua carriera teatrale, è
anche il fondatore di una formazione di teatro popolare d'arte e
teatro canzone, I Mercanti di storie, con la quale attualmente
attraversa
il paese, debuttando in prima nazionale con il loro ultimo lavoro:
“D'amore e altre rivolte, scusami cara ma devo salvare il mondo”.
Domenica 10 aprile lo spettacolo approda anche a Torino, al Cubo
Teatro con tutta la carica satirica e veemente di Massimiliano Loizzi
e la bravura del musicista Giovanni Melucci.
Il
pretesto dello spettacolo è la trovata geniale di Loizzi di mettere
in scena il sogno infranto di una carriera: quello di fare la rock
star. Visto che il sogno non si è avverato, gli spettatori
aiuteranno il Loizzi a realizzarlo. Ammaestra quindi il pubblico,
assegnando dei ruoli precisi :le groopies belle e sexy in prima fila
con tanto di battute sessiste nei suoi confronti, il fan che vorrebbe
essere come il Loizzi stesso, ma non potendo sperare in tale grazia,
si vuole suicidare con buona pace del suo idolo, il trascinatore del
pubblico che ad ogni pezzo strappa un applauso corale, fino al punk
che sbraita e dà di stomaco per finta. Trovata stimolante e assai
comica se non fosse che l'attore milanese utilizza un registro
espressivo a volte troppo offensivo verso il pubblico, scadendo
spesso in clichè da bassa televisione commerciale; va bene la satira
e va bene voler imitare il suo maestro Paolo Rossi, ma a volte si
esagera ed il gioco si rompe. Dopo la prima mezz'ora di
orchestrazione inizia finalmente il concerto che propone canzoni
interessanti, testi alcuni molto profondi, altri un poco banali, con
un'esecuzione canora che nuovamente strizza troppo l'occhio ai mostri
sacri che il Loizzi vorrebbe imitare (Paolo Rossi, Mannarino,
ecc...). Solo ogni tanto riusciamo a scorgere l'autenticità
espressiva dell'artista Loizzi, un'isola splendida in un oceano di
egocentrismo e autoreferenzialità. Nel complesso un bel concerto, in
cui i temi impegnati delle canzoni, cozzano con la veemenza offensiva
nei riguardi del pubblico. Un artista dalle grandi potenzialità,
forse un poco troppo recluso dal suo egocentrismo. Attendiamo la
completa maturazione dell'artista per vedere nascere una nuova vera
autentica voce del panorama artistico italiano.