8-9 aprile 2016
Officine Caos
Piazza Eugenio Montale, 18 - Torino



SOSTERRÒ LE RAGIONI DELLA LEGGEREZZA
di Franchesca Cola - Volvon (TO)

Ideazione e regia: Francesca Cola
Coreografie: Francesca Cola, Tommaso Serratore
Interpretazione: Tommaso Borin, Tommaso Serratore
Light design: Eleonora Diana
Produzione: La Piattaforma. Nuovi corpi, nuovi sguardi. VOLVON
Con il sostegno di Compagnia Zerogrammi, Comune di Colleretto Castelnuovo - Scuola Elementare C.Nigra, Spazio Baobab Ivrea
Progetto vincitore del bando Permutazioni 2015/2016 e del bando Artist in Residence 2016

TUTTO SCORRE
una favola nera
di Teatro Popolare d’Arte (FI)

Testo di Massimo Sgorbani
Regia di Gianfranco Pedullà e Massimo Sgorbani
Con Rosanna Gentili e Gilberto Colla
Scene Claudio Pini musiche Jonathan Faralli
Costumi Rosanna Gentili
Collaborazione Rosaria Lorusso
Tecnica Marco Falai
Foto Alessandro Botticelli
Produzione Compagnia Teatro popolare d’arte

Con il sostegno di MIBAC e Regione Toscana

di Alan Mauro Vai

Volvon + Teatro Popolare d'Arte: un'altalena di emozioni
Alle Officine Caos dalla leggerezza alla favola nera: tutto in una serata

Alle Officine Caos venerdì 8 e sabato 9 aprile vanno in scena due spettacoli molto diversi e differenziati fra loro all'insegna di quel sincretismo artistico che è il tratto caratteristico di questo spazio posto all'estrema periferia nord ovest della metropoli. Le Officine Caos sotto la direzione di Stalker Teatro confermano di anno in anno la loro vocazione all'arte contemporanea e al melange di linguaggi espressivi. Il primo intervento è il secondo studio della brava coreografa e danzatrice Francesca Cola che realizza con il proprio ensemble performativo il secondo studio di “Sosterrò le ragioni della leggerezza”. In scena due Tommaso, il primo, Serratore, danzatore affermato del panorama nazionale, il secondo , Borin, un bambino di 11 anni, allievo della stessa Cola. Scena vuota, spazio alleggerito di ogni orpello, solo musica materica, i corpi dei danzatori/perfromer ed un sasso che catalizza il fulcro dell'attenzione scenica, pietra miliare da cui tutto parte e a cui tutto torna. Venticinque minuti di coreografia pura, nuda e pulita, mai banale, e sempre aperta all'imprevedibile, sia quando la danza è espressa nel duo singolare dei Tommaso, sia quando prende la parola uno solo dei due performer. Meravigliosa la presenza scenica di Tommaso Borin, che trae dalla sua infanzia la linfa per uno stare semplice e immediato. Serratore è preciso, pulito, aereo e terrigno, come suo solito, inusuale nella relazione giocosa e intima con il suo omonimo minore. Uno studio convincente, irregolare, vivo e illuminante. Attendiamo assetati sviluppi.
Tutto scorre – una favola nera” di Massimo Sgorbani prodotto dal teatro Popolare d'Arte di Firenze è un testo originalissimo, crudo, diretto e concreto, della fisicità penetrante degli autori che affrontano i temi più scottanti senza la paura della realtà e della sua rappresentazione. La scena è il bagno dell'autogrill, strutture traslucide cui è apposto un orinatoio, un attaccapanni, una sedia: tanto basta per il potere evocativo degli attori superlativi (Rosanna Gentili e Gilberto Colla) per farci entrare nel gorgo feroce di questa favola nera. Tra deficit cognitivi, silenzi che si esprimono solo lasciando andar la pipì, padri disperati, amori illusori, sesso esplicito ed una comicità nera, tutto scorre davanti agli occhi degli spettatori che si sentono strattonati nell'anima e portati fino in fondo alle vicende umane e strazianti dei protagonisti. Un teatro artigianale preciso e sorprendente con scelte registiche azzeccate ed ardite, coraggiose, sorprendenti, che in pochi tratti e con la padronanza tecnica degli attori disegnano i contorni di una sapienza rappresentativa emozionante. Duro, crudele e sfacciato, ma irresistibile.