30 settembre - 01 ottobre
TANGRAM TEATRO
Via Don Orione, 5

MAGARI SENZA CADERE
Di Stefano Dell’Accio e Monica Bonetto
Con Stefano Dell’Accio
Musiche originali e suonate dal vivo da Matteo Castellan 
Assistenza alla regia Chiara Lombardo
Luci e fonica Simona Gallo
Un ringraziamento particolare a Luca De Antonis

Una produzione COMUNQUE POLONIO ERA MALATO – TEATRO


Alla rassegna Maldipalco 2014 organizzata da Tangram Teatro per dar maggiore visibilità alle nuove produzioni di Compagnie Indipendenti del territorio piemontese la Compagnia Comunque Polonio Era Malato presenta in anteprima assoluta il nuovo testo di Stefano Dell'Accio e Monica Bonetto “Magari senza cadere”, uno spettacolo di narrazione della migliore scuola italiana con musica dal vivo. In scena alcuni piccole basi di metallo sormontate da uno stiletto di metallo appuntiti ed il dorso bianco di un pianoforte verticale. Il pubblico riempie ogni sedile del piccolo e affascinante teatro in attesa che lo spettacolo inizi. Musica scoppiettante, luce blu ed il simpatico Stefano Dell'Accio inizia il racconto presentandosi sul palco con una mela sospesa sopra il capo, proprio come Newton. Il frutto quindi si stacca carambola sulla testa dell'attore finendo al suolo, proprio per creare un rimando stretto al principio dei gravi di Newton. La caduta e le possibili rovinose conseguenze col il riferimento newtoniano a far da immediato parallelismo lega a filo doppio tutta la drammaturgia, realizzata in una sapiente tessitura di archi, rimandi interni, parallelismi e giusta dose di emozione e comicità. La storia che Dall'Accio racconta prende il là da due personaggi, uno più conosciuto, l'altro meno, che hanno a che fare con la caduta e la pericolosità di cadere: uno è Charles Lindbergh, il pilota che per primo compì la traversata oceanico volando da New York a Parigi senza scalo, l'altro è il pugile Jack Sharkey, un perfetto sconosciuto che riuscì a battere il campione mondiale dei pesi massimi in un incontro memorabile. Entrambi nello stesso giorno, il 20 maggio 1927, e praticamente nelle stesse ore, si trovano ad affrontare ostacoli a detta dei più insormontabili, entrambi sono poco più che ventenni e hanno un sogno da andare a prendersi in quella notte senza precedenti, magari senza cadere. Stefano Dell'Accio conduce il racconto con verve e brillantezza, alternando il racconto classico da narratore all'interazione col pubblico, tra momenti vissuti direttamente e sequenze raccontare da cronista. Il testo è ben equilibrato fra storia ed emozione, raccontando i lati più gustosi delle due vicende, e Dell'Accio è abile con la voce, i tempi comici, l'uso del corpo buffo e ironico a portare il pubblico verso il sogno dei protagonisti. E' vero che però l'attenzione e il peso nella lunghezza e nell'intensità emotiva si piegano a favore di Lindbergh, la cui impresa è più conosciuta e più ampia di quella del pugile Sharkey, ed anche la drammaturgia indugia maggiormente a raccontare le imprese del pilota, piuttosto che quelle del pugile. Ciò nulla toglie alla godibilità dello spettacolo, ma forse fa sorgere qualche domanda sulla equa contrapposizione delle due vicende, che comunque sono intrecciate in maniera precisa, ben calibrata e intensa sia dal lato testuale che da quello della messa in scena. Le musiche sono azzeccate e perfette, eseguite dal vivo con mirabile precisione dal Maestro Matteo Castellan, in qualche occasione spalla del protagonista e il cui pianoforte diventa in un momento l'aereo guidato da Lindbergh per la traversata atlantica. Una storia avvincente, ironica, intensa, che racconta la tenacia e la grande forza di volontà di due persone realmente esistenti che sono entrate nella storia, Magari senza cadere.