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settembre - 01 ottobre
TANGRAM TEATRO
TANGRAM TEATRO
Via Don Orione, 5
MAGARI SENZA CADERE
Di Stefano Dell’Accio e Monica Bonetto
Con Stefano Dell’Accio
Musiche originali e suonate dal vivo da Matteo Castellan
Assistenza alla regia Chiara Lombardo
Luci e fonica Simona Gallo
Un ringraziamento particolare a Luca De Antonis
Una produzione COMUNQUE POLONIO ERA MALATO – TEATRO
Alla rassegna Maldipalco 2014
organizzata da Tangram Teatro per dar maggiore visibilità alle nuove
produzioni di Compagnie Indipendenti del territorio piemontese la
Compagnia Comunque Polonio Era Malato presenta in anteprima assoluta
il nuovo testo di Stefano Dell'Accio e Monica Bonetto “Magari senza
cadere”, uno spettacolo di narrazione della migliore scuola
italiana con musica dal vivo. In scena alcuni piccole basi di metallo
sormontate da uno stiletto di metallo appuntiti ed il dorso bianco di
un pianoforte verticale. Il pubblico riempie ogni sedile del piccolo
e affascinante teatro in attesa che lo spettacolo inizi. Musica
scoppiettante, luce blu ed il simpatico Stefano Dell'Accio inizia il
racconto presentandosi sul palco con una mela sospesa sopra il capo,
proprio come Newton. Il frutto quindi si stacca carambola sulla testa
dell'attore finendo al suolo, proprio per creare un rimando stretto
al principio dei gravi di Newton. La caduta e le possibili rovinose
conseguenze col il riferimento newtoniano a far da immediato
parallelismo lega a filo doppio tutta la drammaturgia, realizzata in
una sapiente tessitura di archi, rimandi interni, parallelismi e
giusta dose di emozione e comicità. La storia che Dall'Accio
racconta prende il là da due personaggi, uno più conosciuto,
l'altro meno, che hanno a che fare con la caduta e la pericolosità
di cadere: uno è Charles Lindbergh, il pilota che per primo compì
la traversata oceanico volando da New York a Parigi senza scalo,
l'altro è il pugile Jack Sharkey, un perfetto sconosciuto che riuscì
a battere il campione mondiale dei pesi massimi in un incontro
memorabile. Entrambi nello stesso giorno, il 20 maggio 1927, e
praticamente nelle stesse ore, si trovano ad affrontare ostacoli a
detta dei più insormontabili, entrambi sono poco più che ventenni e
hanno un sogno da andare a prendersi in quella notte senza
precedenti, magari senza cadere. Stefano Dell'Accio conduce il
racconto con verve e brillantezza, alternando il racconto classico da
narratore all'interazione col pubblico, tra momenti vissuti
direttamente e sequenze raccontare da cronista. Il testo è ben
equilibrato fra storia ed emozione, raccontando i lati più gustosi
delle due vicende, e Dell'Accio è abile con la voce, i tempi comici,
l'uso del corpo buffo e ironico a portare il pubblico verso il sogno
dei protagonisti. E' vero che però l'attenzione e il peso nella
lunghezza e nell'intensità emotiva si piegano a favore di Lindbergh,
la cui impresa è più conosciuta e più ampia di quella del pugile
Sharkey, ed anche la drammaturgia indugia maggiormente a raccontare
le imprese del pilota, piuttosto che quelle del pugile. Ciò nulla
toglie alla godibilità dello spettacolo, ma forse fa sorgere qualche
domanda sulla equa contrapposizione delle due vicende, che comunque
sono intrecciate in maniera precisa, ben calibrata e intensa sia dal
lato testuale che da quello della messa in scena. Le musiche sono
azzeccate e perfette, eseguite dal vivo con mirabile precisione dal
Maestro Matteo Castellan, in qualche occasione spalla del
protagonista e il cui pianoforte diventa in un momento l'aereo
guidato da Lindbergh per la traversata atlantica. Una storia
avvincente, ironica, intensa, che racconta la tenacia e la grande
forza di volontà di due persone realmente esistenti che sono entrate
nella storia, Magari senza cadere.