28 novembre - 1 dicembre 2012 
Tangram Teatro 
Via Don Orione, 5 


L’ARCHITETTO E L’IMPERATORE D’ASSIRIA



con Luca Busnengo, Fabrizia Gariglio, Giorgia Cerruti

Regia
  Antonio Dìaz-Floriàn

Direzione d’attore Giorgia Cerruti

Co-produzione Piccola Compagnia della Magnolia e Théâtre de l’Epée de Bois - Cartoucherie de Vincennes di Parigi




Recensione di Alan Mauro Vai 

La Piccola Compagnia della Magnolia presenta al Tangram Teatro la nuova produzione "L'Architetto e l'Imperatore di Assiria", del noto scrittore e drammaturgo Fernando Arrabal, con l'adattamento e regia di Antonio Diaz-Florián, regista francese che segue da alcuni anni la Compagnia, per via dello speciale legame che lo unisce a Giorgia Cerruti, insieme a Davide Giglio, l'anima della Piccola Magnolia. Alla prima dello spettacolo, il 29 novembre, Arrabal ha assistito allo spettacolo, in concomitanza con la sua presenza al Torino Film Festival, lasciando nel piccolo spazio del teatro la sua prorompente carica creativa. In scena fin dall'inizio l'inquieto Imperatore stuzzica i capelli del fantoccio Architetto accogliendo gli spettatori insieme alla sorridente lugubre "Tia". Lo spettacolo inizia in una tenebra rischiarata da una sola luce manovrata ad illuminare le oscure vicende del progagonista, un soldato del regime franchista naufrago nell'isola deserta della sua mente sconvolta. In un continuo ribaltamento di ruoli fra vittima e carnefice, allievo e maestro, imputato e giudice, il conflitto di una vita, spezzato da una guerra civile che ha dilaniato menti e corpi in esplosioni laceranti, mette in scena il teatrino insano di un popolo affondato in una lotta interna che Arrabal racconta in tutta la sua crudeltà. Gli attori della Magnolia sono abilissimi nel modulare, in una fisicità e vocalità antinaturalista, le infinite gamme di alternanze interpretative di un testo così complesso, vario e profondo. Restiamo ammaliati dalla loro capacità attoriale e, pur sfuggendoci in pieno l'andamento narrativo, sprofondiamo nelle parole di Arrabal, nelle sofferenze di un popolo costretto ad una guerra fratricida mai voluta. Uno spettacolo intenso, immersivo, ricco di infinite sfumature. Surreale!