24 – 25 novembre 2012
Cavallerizza RealeVia Verdi, 9 - Torino
ARTURO UI ovvero l’irresistibile ritorno della storia
Tratto
da LA RESISTIBILE ASCESA DI ARTURO UI
Di
Bertolt Brecht
regia e drammaturgia Michael Margotta
interpreti: Cecilia Bozzolini, Luca Busnengo, Michele Guaraldo, Paola Raho, Valentina Volpatto
Aiuto regia: Luca Busnengo
regia e drammaturgia Michael Margotta
interpreti: Cecilia Bozzolini, Luca Busnengo, Michele Guaraldo, Paola Raho, Valentina Volpatto
Aiuto regia: Luca Busnengo
Officina Per La Scena
Recensione
di Alan Mauro Vai
La
Compagnia OPS festeggia i 10 anni di attività con una rivisitazione
del testo brecthiano Arturo Ui avvalendosi dell'apporto del noto
regista americano Michael Margotta. Un'operazione interessante e
complessa che abbraccia tempi differenti per contesti simili e
vicini: la prevaricazione dei potenti sui più deboli, la lotta per i
diritti inviolabili degli uomini. Le vicende che si intrecciano a
doppio filo inquadrano una rivolta scatenata dal gesto estremo di un
oppositore del regime vista dalle stanze del potere ed in particolare
puntando l'attenzione sulle first lady di tre Capi di Stato
repressivi e spietati¡ dall'altra la storia dell'ascesa di Arturo Ui
come via parallela e metaforica, una sorta di prodromo di quel germe
virale che sono i regimi totalitari, a volte travestiti da
democrazie. In questo quadro di incastri e rimandi, di ombre e
tempeste che si addensano nel passato per diventare rivolte represse
nel sangue ai giorni nostri si alternano crude scene di violenza di
stato e violenza mafiosa, accomunate dal modo e dalla metafora di un
montaggio analogico, all'analisi, a volte intima altre grottesca,
dei meccanismi cinici del potere, espressi dalle vicende delle tre
mogli dei Capi di Stato che si trovano a fronteggiare, nella loro
continua distanza dalla vita concreta e nella vanità della ricchezza
sfrenata, la rivolta di popoli esasperati, in lotta per la libertà.
Uno spettacolo che punta la lente sulla violenza degli Stati
totalitari, così vicini a certe espressioni della criminalità
organizzata di casa nostra, in una scoppiettante cornice a volte
vivace e sopra le righe con canti, balli e riprese video, altre volte
proponendo i fantasmi del potere tra citazioni
letterarie e storiche. Un lavoro stratificato fatto di visioni e
discorsi della retorica agghiacciante, di scene corali di chiara
matrice brechtiana, portati in scena con incisività da un gruppo di
attori ormai maturi e compatti, schierati nello spazio immenso della
Cavallerizza in una prova costante di presenza e gusto di stare sul
palco. Alla fine il pubblico torna a casa con occhi pieni di sensi
scatenati alla riflessione e con il corpo agitato da impulsi
all'azione. Vivificante!