3, 4 e 5 maggio 2012
Teatro Giulia di Barolo
Piazza Santa Giulia, 2bis

BAILA
di Gian Carlo Fantò e Stefania Lo Forte
con Gian Carlo Fantò,  Luciana Nigro, Stella Gelardi, Sergio Cavallaro, Bettina Banchini e Ivan Fabio Perna. E con la partecipazione di Luca Fino
Coreografie Luca Fino
Luci Pietro Striano

Gian Carlo Fantò presenta al Teatro Giulia di Barolo "Bàila" una nuova pièce da lui scritta, diretta e interpretata.
L'ambientazione del nuovo lavoro è affascinante e immaginifica: il "Caminito" locale fumoso e frequentato da tangueiri, un circolo in cui musica, passione e amore si intrecciano inevitabilmente. E' su questi tre capisaldi che si innesta la drammatugria del vaudeville comico-amoroso che insegue la struttura classica, e forse un po' scontata,  della commedia degli equivoci. Un uomo sulla cinquantina (interpretato dallo stesso Fantò nei panni di se stesso) in profonda crisi coniugale ha una tresca con una donna molto più giovane di lui (la deliziosa attrice - ballerina Stella Gelardi); nel frattempo sua moglie, Luciana Nigro, intreccia una liaison di passione con l'insegnante di Tango del Caminito, Sergio Cavallaro. Ne nascono equivoci, incontri inaspettati e di inevitabile effetto comico tra i coniugi e i rispettivi amanti, e tra i due amanti stessi, che sfoceranno in un finale che si può però intuire già ben prima della fine. Gustosi e veramente di pregio gli interventi di Ivan Fabio Perna nel ruolo di un avventore del Caminito un poco strambo ma divertentissimo. Molto apprezzate le coreografie di tango curate da , raffinate e surreali, soprattutto nelle scene corali oniriche che conducono la pièce in un'ambientazione sovrannaturale. Purtroppo però la sceneggiatura e la messa in scena presentano cali di ritmo notevoli e, a volte, la scrittura scade in un vocabolario poco consono ad un'opera teatrale, senza considerare la presenza di alcune scene non necessarie o di situazioni non del tutto finite, come la presenza del tangueiro mascherato che si aggira spesso per la scena ma senza un'identificazione precisa per il pubblico. Lo spettacolo ha comunque il pregio di evidenziare il talento dei due giovani attori-ballerini (Sergio cavallaro e Stella Gelardi) che, soprattutto nella delicatissima e profonda scena iniziale del secondo atto, avvincono il pubblico in una colorata e sensaule scena di tango e passione. Nel complesso uno spettacolo divertente, ironico e godibile, ma a volte povero, altre volgare, sicuramente interessante per il tenativo di commistione fra teatro e tango, ma non abbastanza denso e complesso da poter convincere gli spettatori più esigenti.

di Alan Mauro Vai