5 dicembre 2011

Teatro Astra

via Rosolino Pilo, 6

Nella testa di W


regia, elaborazione drammaturgica e interpretazione

Beata Dudek / Davide Capostagno


MANGROVIA TEATRO


(Recensione di Alan Mauro Vai)


Scavare nella testa di un matto: ci si invia una suora dal passato contorto, dal passato amoroso col suddetto matto. E a inviarla un'equipe di medici, più svitati del suddetto matto. Ingredienti perfetti per lo spettacolo “Nella testa di W”, elaborazione dal dramma “Pazza e monaca” di Stanislaw Ignacy Witkiewicz, uno dei più importanti drammaturghi polacchi dell'avanguardia del '900. A cavallo tra '800 e '900 la drammaturgia europea è scossa dalle avanguardie teatrali che portano quella ventata di aria fresca che servirebbe anche ora. La giovane Compagnia Mangrovia Teatro (Beata Dudek e Davide Capostagno) portano in scena, con il sosteno del Consolato della Repubblica Polacca di Torino, del Consolato Generale della Repubblica Polacca di Milano e della Comunità Polacca di Torino, questo nuovo elaborato partendo dalla profondità grottesca dell'opera di W(itkiewicz), giocando in maniera abile con il mezzo video, in costante e stupefacente interazione con gli attori, tanto da diventare per noi veri personaggi in carne ed ossa, ma con il vantaggio di duplicare gli attori senza pagarli (hihihihihi). A parte le facezie, gli attori ci trasportano in un mondo grottesco fatto di amore e follia, di psicologi, psichiatri, madri superiori rosi dal tarlo delle passioni umane e da un matto assassino perfettamente controllato, distaccato e lucido, interpretato da un Davide Capostagno che dialoga in video con se stesso tra comicità, grottesco e follia. Il testo forse, in questa tensione a due velocità, perde le sue estremizzazioni, ma i due attori e i cinque personaggi ci conducono in un campo variegato e profondo, dove gli elementi cari alla cultura polacca, religiosità, arte e profonda introspezione umana, emergono in tutta la loro forza. Divertente, irriverente, forse un po' leggero, ma molto scorrevole e godibile.