28 – 30 aprile 2011

Teatro Astra

Via Rosolino Pilo, 6

TRITTICO

Tre bozzetti teatrali di Antonio Tarantino



di Antonio Tarantino

con Gilda Postiglione, Antonio Tarantino, Oreste Valente

scene e costumi Elena Bianchini, Federica Francolini

creazione e postproduzione immagini Francesca Pagliai

luci Francesco dell’Elba

musiche Roy Paci

tecnica Adriano Todeschini

assistente alla regia Erik Sogno

regia Cristina Pezzoli

PORTO VENERE ARCIPELAGOTEATRO, YAZ YOU NIGHT D'ARTISTZ

spettacolo presentato in collaborazione con FESTIVAL DELLE COLLINE TORINESI

(Recensione di Alan Mauro Vai)


Antonio Tarantino è in scena col pagliaccio del Mcdonald lo stesso inquietante figuro di incubo e delizia che ci accoglie all'entrata, uno strepitoso Oreste Valente. E lì seduto ed indifeso nel suo fisico provato di vita intensa e densa e con la naturale maschera neutra di chi si dice. Ci porta piano piano nel suo universo cartaceo per darci il benvenuto morbido nel mondo del suo Trittico, tre testi sulla figura della sofferenza, della paura dell'altro e sulla vita. Il primo, Torino – Bacau – Roma, sbalza Tarantino dallo sgabello alla scena, per portarlo nei bassifondi di una Roma contemporanea, barbone ingegnoso che incontra sul suo cammino una donna romena gravida e stufa di essere oppressa. Il monologo Cara Medea mette in luce la grande forza espressiva di Gilda Postiglione, nei panni di una donna scampata alla guerra per non sfuggire al suo passato. L'ultimo testo, Una casa razzista, inquadra nel regno di una tv privata sgangherata lo sfogo razzista di un anziano condomino che urla il proprio odio per gli extracomunitari che abitano il palazzo, finendo stroncato da un accesso di umanità disarmante. Nel complesso la regia di Cirstina Pezzoli è un necessario grande spazio vuoto di scena, solo pannelli che mostrano di volta in volta immagini e messaggi, fotografie e screen, mossi dagli attori medesimi in scena che a vista manovrano i fari e spostano lo spazio e la luce della rappresentazione: una crudeltà brechtiana che bascula tra finzione e iperealismo comico. Attori potenti e coinvolgenti, ipnotici ed un Tarantino sorprendente, toccante e intenso, con una capacità di tenere la scena che uno non si aspetta. Divertente, irriverente e straziante, denso e leggero, Trittico attira l'uditorio in una visione critica della realtà violenta e diretta che evoca in scena.