17-18 dicembre 2010

Teatro Garybaldi

Via Garibaldi, 4
Settimo Torinese (TO)



IO SONO LA LUNA

Recensione di Alan Mauro Vai (18 dicembre 2010)


scritto e diretto da Savino Genovese
con Viren Beltramo e Savino Genovese

costumi di Roberta Vacchetta

luci di Samuel Accomo

suoni di Max Bellarosa

Compagnia GenoveseBeltramo

“Io sono la luna”, Savino Genovese lacera e diverte, crea meraviglia, stupore e riflette, sulla superficie tonda del suo costume gonfiabile, tutto un mondo di bulimia sociale che ci circonda. La Compagnia GenoveseBeltramo, fondata da pochissimi anni dall'attore, regista e drammaturgo Savino Genovese e dall'attrice Viren Beltramo, porta in scena il tema pesante dell'obesità con la leggerezza grave e consapevole di una coppia di artisti pieni di energia, fantasia e capacità di meravigliarci. Partendo dall'infanzia di Sergio Imparato, l'ingombrante protagonista dello spettacolo, che per carnevale decide di travestirsi dal Ciccione Lunatico, in scena si scatenano passaggi di grasso gusto comico, dipinti ad olio fritto e zuccheri della famiglia dell'abbondante Sergio, all'infatuazione per la compagna di banco glissata nel sogno delle pompette per biciclette, il ricorrente incubo dell'obeso, fino ad un delizioso tango culinario, alla scazzottata in classe, momento di toccante profondità, per via di quegli appellativi orribili che i bambini appioppano ai compagni più in carne. Dopo aver perso di vista l'agognata Melania, anch'essa presenza di un'importanza notevole, che nel frattempo smentisce i pregiudizi sugli obesi con un brillante colloquio di lavoro con epilogo esilarante, Sergio ritrova l'amica di infanzia alla festa dei compagni delle medie, in aeroporto, ed infine la loro unione è uno spasso Boteriano, dominato da una danza comica e dolcissima di due nuvole in carne che allunano in un corteggiamento spassosissimo.

Uno spettacolo ricco di immagini, situazioni divertenti, precisi monologhi brillanti, toccanti o esilaranti degli attori sul palco, che con una scena praticamente spoglia ci fanno assaporare un altalenarsi di sensazioni dense, il tutto condito da una sensuale voce radiofonica che esprime il nostro Punto di Godimento Personale, snocciolando informazioni sull'obesità e sulla nostra inconsapevole ipernutrizione non solo alimentare, ma anche mediatica. Uno spettacolo leggero e profondo insieme, di una straordinaria umanità su di un tema difficile, dotato di una specificità propria, un modo nuovo, fresco e vivo di arrivare al cuore e alle menti degli spettatori, quasi un nuovo genere teatrale.